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  Segni dell’Amore
Sicuramente Tommaso rappresenta il discepolo incredulo, colui che non crede agli altri apostoli che gli raccontano di avere visto il Maestro risorto. Per questo viene anche “rimproverato” da Gesù stesso perché per credere voleva vedere e toccare qualcosa di concreto, di fisico. E questo deve farci interrogare: la nostra fede si regge unicamente su segni miracolosi, sul bisogno di vedere gli interventi di Dio nella nostra vita, oppure, continuiamo a crediamo in Lui anche quando non si rende presente come ci piacerebbe e quando resta in silenzio pur rimanendo al nostro fianco. Tuttavia, nella richiesta di Tommaso c’è un aspetto positivo che deve interpellarci ulteriormente. Il discepolo vuole mettere “il dito nel segno dei chiodi” e mettere “la mano nel suo fianco”. Non sono posti comuni, bensì sono segni dell’Amore, poiché solamente chi ama veramente e oblativamente si lascia forare le mani e trafiggere il cuore. Sì, noi siamo chiamati ad essere testimoni del Risorto mostrando a tutti quelle stigmate che chi ama porta inevitabilmente dentro di sé. Anche noi, come Cristo e grazie a Lui, dobbiamo lasciarci bucare le mani e perforare il cuore, affinché chiunque creda.



COMMENTI:

Antonio Affinito ha detto: "A me è venuta in mente un'ulteriore chiave di lettura: il Signore viene a cercarci anche se abbiamo il cuore chiuso (venne a porte chiuse) e, se non ci trova, torna, come il pastore fa con la pecorella smarrita e fa sentire per primo la Sua voce per farsi riconoscere dalla pecorella impaurita (metti il dito nel posto dei chiodi e la mano nella ferita del mio costato). Gesù, cioè è sempre pronto non solo a venire a cercarci finchè non ci ha trovato, ma anche a fornirci la chiave per trovare la nostra fede in Lui. Il Suo comportamento in questo passo del Vangelo, non a caso il primo atto pubblico appena risorto, è la messa in opera della parabola del Buon Pastore."



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