Assaggi di Vangelo
I miei articoli



  Preghiera: incontro trasformante con un Tu
“Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli. Ed egli disse loro: Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome”. Innumerevoli sono le domande circa la preghiera: perché farla, a cosa serve, quale la modalità migliore e in che momento, quale vantaggio porta…? Di sicuro il primo passo è quello di togliere la correlazione tra la richiesta e il suo essere esaudita. No, perché in tal caso avrei difronte un “Dio Macchina” che al mio comando risponde, invece Egli è un Tu, un Padre con il quale entro in relazione. Dopo tale incontro vedo e valuto con maggior lucidità la mia vita e il mondo.




  Lo so che ci sei
“Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli”. La convinzione e il desiderio di rimanere con Dio, di credere in Lui c’è, ma difronte alle ricorrenti notizie di cronaca viene spontaneo sentire la Sua lontananza. Ebbene, nonostante tutto, e proprio adesso, noi continuiamo a girarci per cercaTi.




  Cercare come misura dell’amare
“Così dice la sposa: Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l’amore dell’anima mia; l’ho cercato, ma non l’ho trovato. Mi alzerò e farò il giro della città per le strade e per le piazze; voglio cercare l’amore dell’anima mia. L’ho cercato, ma non l’ho trovato. Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città: Avete visto l’amore dell’anima mia? Da poco le avevo oltrepassate, quando trovai l’amore dell’anima mia”. Anche nelle relazioni più intense possono presentarsi momenti di stanchezza, di delusione ed essere tentati di ‘lasciarsi andate’ andando avanti solo per inerzia. Beh, forse abbiamo solamente perso il desiderio di cercare l’altro/a con l’intensità e la passione di una volta. Perché non recuperarle? E dire che prima eravamo troppo ‘sciocchi’ non rende merito a noi, probabilmente eravamo più innamorati.




  Il sesto senso: il Cuore
“Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice: Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!”. È sempre opportuno chiedersi se quello che vediamo e che ascoltiamo corrisponda effettivamente a ciò che abbiamo dinanzi, oppure se c’è qualche elemento essenziale che ci è sfuggito. Sarebbe un peccato non coglierlo.




  Al Santuario Giovanni Paolo II
“La società odierna non troverà soluzione al problema ecologico, se non rivedrà seriamente il suo stile di vita. In molte parti del mondo essa è incline all'edonismo e al consumismo e resta indifferente ai danni che ne derivano. Come ho già osservato, la gravità della situazione ecologica rivela quanto sia profonda la crisi morale dell'uomo. Se manca il senso del valore della persona e della vita umana, ci si disinteressa degli altri e della terra…Parimenti, delicati equilibri ecologici vengono sconvolti per un'incontrollata distruzione delle specie animali e vegetali o per un incauto sfruttamento delle risorse; e tutto ciò - giova ricordare - anche se compiuto nel nome del progresso e del benessere, non torna, in effetti, a vantaggio dell'umani” . (Giovanni Paolo II)




  Presenza costante, ma oculata
“Il Signore si è affacciato dall’alto del suo santuario, dal cielo ha guardato la terra, per ascoltare il sospiro del prigioniero, per liberare i condannati a morte”. Spesso, troppe volte, è difficile credere alle parole di questo salmo: è proprio vero che Dio ci è vicino, ci guarda dal cielo? E se lo fa, perché non interviene e rimane lì indifferente? Ecco, l’indicazione: guardarci bene intorno per vedere che Lui è presente ed operante, anche se non nella maniera che noi ci aspettiamo, perché Egli sa quando e come meglio intervenire a nostro favore.




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