Assaggi di Vangelo
I miei articoli



  Arabi cristiani 1
“Gesù disse loro: Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura”. Essere cristiani comporta anche lo sforzo non soltanto di conoscere le verità di fede, ma anche avere un respiro più ampio rispetto al proprio vissuto religioso locale e venire a sapere di chi vive la stessa nostra fede in luoghi diversi. C’è molta confusione, in effetti non è così semplice capirci qualcosa, ma noi ci siamo presi l’impegno di approfittare, in questo periodo che la Provvidenza ha voluto portarmi in zone geografiche diverse, per fare un po' di chiarezza. Se avrete pazienza nell’accompagnarmi, vi assicuro che ne usciremo arricchiti e sorpresi dell’universalità del Vangelo. Per ora ricordiamo che arabi non significa automaticamente mussulmano, giacché ci sono tanti arabi cristiani. (Vescovo arabo di Tiro)




  A tutti sarà presentato il conto finale
“Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà fino a non lasciar loro né radice né germoglio. Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia”. È difficile, ma non impossibile: cercare sempre di andare al di là delle apparenze, di quello che è il risultato immediato e gettare lo sguardo, il pensiero, l’azione più lontano. Anche se apparentemente il Male sembra avere la meglio, che conta è il risultato finale.




  Seminare sempre
Uno dei messaggi centrali del Vangelo è quello spiegato da Gesù con la metafora del seme: ogni credente deve sempre seminare il Bene, l’Esempio, la Buona Parola…poi, con i tempi e i modi di Dio il seme germoglia e produce frutto. Ieri mi è arrivato da Anna questo scritto con relativa foto: «Stamattina in classe ho guidato gli alunni a riflettere sul libro di don Pierluigi: mi consola la loro grande sensibilità al tema... ecco alcuni loro brevi pensieri». Semplicemente condivido per incoraggiare tutti a seminare sempre, anche quando umanamente sembra inutile.




  Cigno Nero
Trovandomi in Libano, alla luce di alcuni risultati elettorali non certo non per commentarli bensì per cercarne di trarne insegnamento, mi permetto di richiamare uno scrittore libanese, Nicholas Taleb. In un suo libro “Il cigno nero. Come l’improbabile governa la nostra vita”, egli sostiene che sono proprio gli eventi imprevedibili, quelli immaginabile che uno non si sogna mai che possano succedere (e forse non si vuole che succedano, dico io), che guidano la nostra vita. Una volta successi noi tiriamo fuori tutte le giustificazioni inimmaginabili per giustificare l’evento e così razionalizzarlo. Ecco, per spiegare ciò l’autore usa la metafora del Cigno Nero originario della Australia, qualcosa che uno non si immagina esista. Ancora una volta impariamo dalla natura, osserviamola e gli avvenimenti imprevedibili non ci travolgeranno.




  Utilizzo delle mani
“Chi potrà salire il monte del Signore? Chi potrà stare nel suo luogo santo? Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non si rivolge agli idoli”. Avvicinarsi a Dio, essere da Lui ascoltati ed esauditi, riuscire a sentire la Sua presenza sempre in ogni circostanza, cercare di vivere la propria vita in coerenza alla fede… Ecco dal salmo di oggi un punto di partenza concreto: porre attenzione a tutto ciò che nella giornata compiamo con le nostre mani, come le utilizziamo, a quale scopo e, soprattutto, se ciò che facciamo con le mani sgorga dal profondo del nostro cuore.




  Grazie a voi
Un pensiero, una preghiera e, se possibile, una visita a tutti coloro che hanno già concluso il pellegrinaggio terreno. In particolare ai nostri familiari, amici…quelli che forse neppure più ci ricordiamo, ma sono stati determinanti nella nostra vita poiché con il loro modo di fare, le loro parole, la loro vicinanza ci hanno preparato a vivere, ad affrontare le difficoltà, a scorgere il sole in mezzo a mille nuvoloni, ci hanno insegnato ad amare pur non insegnandocelo. Grazie, siete sempre con noi, per merito vostro siamo quel che siamo e…a presto rincontrarci.




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