Assaggi di Vangelo
I miei articoli



  Se si trascurano le fondamenta cade tutto
“Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi»”. Senza alcuna vena polemica, ma anche all’interno della Chiesa oggi c’è la tentazione di essere a passo con i tempi, quasi il timore di essere bollati come retrogradi se non stai alla moda anche in campo religioso. Il Vangelo odierno però può servire da campanello d’allarme: non si rischia, così facendo, di perdere certi valori basilari e sempre validi come i comandamenti? Andiamo a rinfrescarli anche noi, non sarebbe male.




  Troppo facile incolpare Dio
“Non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi!”. Quante volte accusiamo Dio di apatia, di indifferenza difronte a certe morti innocenti, a certe situazioni dolorose. Ci sfoghiamo, spesso con ferocia e senza contenimento, in vere e proprie invettive contro il nostro Dio e, magari, parlandone con altri, diffondendo così l’idea di un Dio crudele. Forse è opportuno astenersi da certe esternazioni e ricordare che Dio vuole unicamente la vita di tutti, persino quella dei peccatori. Spostiamo piuttosto la questione sulla libertà dell’uomo.




  Se metti Dio al “posto” giusto, il resto viene di conseguenza
“Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio»”. S. Giovanni Bosco insegnava sempre ai suoi ragazzi di essere buoni cristiani e onesti cittadini. Questo principio educativo andrebbe rispolverato per educare le nuove generazioni, ma anche ripreso da noi adulti qualora lo avessimo dimenticato. Non è questione di mettere prima Dio e poi Cesare, il fatto è che se tu ti comporti secondo l’insegnamento del Vangelo, automaticamente sei anche un corretto ed onesto cittadino. Inutile sforzare di apparire forte e bravo nell’ambito civile, se non lo sei prima nell’ambito della religione. I politici potrebbero essere una conferma.




  Nulla va perduto
“Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote”. È una parabola che Gesù racconta e rispecchia la realtà che viviamo tante volte nella vita. Ti dai tanto da fare per una persona, per un’attività, un’istituzione, dedicando anche del tuo tempo libero, e poi i frutti li raccolgono gli altri, fino al punto che ti prendono a bastonate pur di mettersi loro in risalto, loro che non hanno fatto nulla. È veramente dura, ma sappi che alla fine, così assicura il Vangelo, non godranno di quei frutti che non hanno guadagnato onestamente.




  Fare del Bene, fa stare bene
“E, mentre egli [Gesù] camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?». È un classico: Quando si cerca di compiere del bene, non si capisce il perché, tu dai sicuramente fastidio a qualcuno, si inventano di tutto fino a convincerti, o perlomeno ti fanno sorgere il dubbio, che quanto hai fatto forse non sia buono. Così hanno fatto con Gesù, con tutto il bene che compiva gli chiedono pure che non avrebbe avuto permesso di farlo. Tutto questo mina la tua voglia di fare, di metterti ad aiutare chi ha veramente bisogno. Non lasciamoci scoraggiare da tutti coloro che vogliono farci andare contro la nostra natura di generosi.




  La potenza della Fede
“Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà”. Veramente la fede non ha limiti, ma deve essere sempre chiesta come dono al Signore ed alimentata con il nostro comportamento. L’esempio della fede che sposta le montagne sembra esagerata, eppure pensandoci bene, anche nella nostra vita con la nostra poca fede, alcune volte si spostano veramente delle montagne.




Indietro
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73
Avanti