Assaggi di Vangelo
I miei articoli



  Credenti sì, ma non creduloni
“Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro”. Il nostro percorso quotidiano dovrebbe averci portato a scoprire che ogni evangelista narra la vita di Gesù riportando episodi e personaggi diversi. Perciò, continuare a identificare Maria di Màgdala, menzionata oggi dal Vangelo secondo Giovanni mentre si reca al sepolcro la mattina di Pasqua, con una certa Maddalena peccatrice etc., riportata dagli altri evangelisti, o peggio confonderla con quella riportata da altri scritti, significa seguire delle “leggende metropolitane”. A volte, anche certe precisazioni, possono servire a puntualizzare che il credente deve anche documentarsi su ciò in cui crede (vedi certi programmi televisivi che, passando per scientifici, confondono e distorcono la Verità del Vangelo).




  Riscoprire Fratelli e Sorelle nella fede
“Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre»”. Quando ripetiamo che è sempre importante situare le affermazioni di Gesù nel suo specifico contesto, viene qui affermato. Non si sta parlando della famiglia di Nazareth, dell’infanzia di Gesù, ma della comunità che si sta piano piano costruendo. Ecco perché Gesù afferma che c’è una famiglia spirituale che è più ampia di quella naturale. Una si fonda sulla carne, sullo stesso sangue; l’altra sul cercare di compiere la volontà di Dio e camminare verso Lui. Recuperiamo questi relazioni “parentali”, potrebbero rivelarsi costruttive.




  Decodifichiamo i segnali che Dio ci invia
“In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno!”. È vero, qualcuno di voi tempo fa ha puntualizzato che alcune volte servono anche i segni, qualche “batti un colpo”, perché siamo umani e in certe situazioni questi segni dall’alto possono aiutarci ad andare avanti. Sono pienamente d’accordo. La difficoltà è quando questi segnali celesti sono pretesi, come per i farisei e gli scribi di oggi. La risposta di Gesù è chiarissima “Pretende”!. È questa richiesta che non va bene. Lui, sa quando abbiamo bisogno di segni e quanto.




  Speranza, sempre Speranza
“Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia”. Nel Vangelo odierno è riportata questa citazione del profeta Isaia per infondere una grande dose di Speranza in ognuno di noi. Per il credente, per colui che persevera in ciò che crede, in una Persona, anche quando una canna si è ormai scortata, quanto una luce è così pallida che umanamente non sembra più esserci soluzione, la speranza, come si dice popolarmente, deve essere l’ultima a morire. Piuttosto che strappare del tutto la canna, coprire la restante fiamma, sempre, ripetiamolo, sempre devo raddrizzare l’una e alimentare l’altra.




  Prima di giudicare…verifica
“Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa”. Misericordia ha molteplici sfaccettature di significato, qui sta ad indicare che anche il più grande ed impegnativo rigore morale, se non tiene presente la persona che ha davanti non serve a nulla, anzi porta a conseguenze disastrose. Es.: se io condanno una persona perché ha strattonato un bambino e la giudico violenta e maleducata senza sapere perché ha fatto quel gesto, non va bene, giacché non conosco il motivo del suo atto. Più tardi, infatti, mi accorgo che il bimbo è stato spinto perché stava arrivando un’automobile in corsa che l’avrebbe investito. Tratteniamoci dal condannare gratuitamente.




  Ristoro sicuro ed efficace
“In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro”. Dio conosce bene l’uomo, maschio e femmina, l’ha creato Lui. Sa che la stanchezza, di qualsiasi tipo sia e da qualunque motivo sia causata, prima o dopo affiora in ciascuno di noi. Così come l’appesantimento per gli impegni e gli obiettivi che quotidianamente portiamo avanti. Non dobbiamo meravigliarci e, soprattutto, pensare erroneamente di esserne esenti. L’importante è sapere e credere che Qualcuno, se andiamo da Lui, ci ristora, ci rigenera. Non andiamo da falsi ristoratori, dirigiamoci direttamente dal Signore.




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