Assaggi di Vangelo
I miei articoli



  I dannosi confronti
“Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. Chiaro il subdolo inganno presente in questa parabola dei lavoratori della vigna, dal quale nessuno è esente: non si guarda mai a quanto uno realmente merita per ciò che compie, per di più già stabilito, ma è sempre messo in relazione ad altri. Si perde così un riferimento oggettivo, obiettivo, per cadere in velenosi confronti distruttivi.




  Difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli.
“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio”. Oggi il Vangelo parla di un frase trattata in un mio libro e dalla quale si è preso spunto per la copertina. Riporto l’inizio della mia riflessione, ricordando che se qualcuno desidera il testo, cartaceo e ebook, può acquistarlo o richiedermelo gratuitamente. Con il passare degli anni, constato sempre più che vi sono alcune perplessità riguardo al mio vivere da cristiano che, invece di dipanarsi, aumentano sempre. Ricordo che i miei parenti e i tanti educatori che mi sono stati a fianco sovente mi rassicuravano, circa alcuni miei dubbi, dicendomi che “da grande” avrei compreso. Se su alcuni argomenti avevano ragione, non posso affermare altrettanto su altri, in quanto la mia confusione è addirittura accresciuta e il disorientamento è ben radicato proprio dentro la mia coscienza. Nelle catechesi e all’interno delle omelie i sacerdoti spesso invitano a condividere i propri beni con chi è nel bisogno, ad esercitare quella carità verso i fratelli e le sorelle che è espressione di amore nei confronti dello stesso Dio: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40)». A volte queste sottolineature vengono così esasperate che mi vengono dei veri e propri sensi di colpa: Perché non ho fatto l’elemosina a tutti quelli ho incontrato lungo il mio cammino questa settimana? Era proprio necessario che comprassi un paio di scarpe nuove? Di contro, addirittura, mi sorgono dubbi su quando, volontariamente e con sacrifici, riesco a risparmiare e mettere da parte piccole cifre per il mio futuro, poiché mi viene ricordato: «Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano» (Mt 6, 19-20). Queste questioni mi preoccupano e mi turbano non poco, perché la posta in gioco è alta: non si sta parlano delle possibilità di sbagliare su una singola scelta, riguardo alla quale si può sempre rimediare, qui si tratta di giocarsi la vita eterna. La ricchezza, il possedere alcuni beni materiali preclude veramente dall’entrare in Paradiso? È proprio vero che chiunque ha dei possedimenti è automaticamente condannato alla dannazione eterna?... (Tratto da Che tipo è il mio Dio, p 22-24).




  Chi è il Buono (Bene)?
“In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo”. Prima di rispondere alla pertinente e sembra sincera domanda che gli viene rivolta, Gesù sembra un po’ scostante, scortese giacché pare che abbia a che ridire su come l’interrogativo gli venga posto. In realtà vuole subito orientare correttamente il suo, e nostro, punto di riferimento. Cosa è, o meglio, chi è per me il Bene? Sì è questo il vero salto determinante per il credente, avere il giusto paramento di riferimento per poi stabilire, di conseguenza tutti glia altri beni. Deve essere Dio il porto verso il quale ti dirigi, non altri o cose, altrimenti siamo idolatri.




  Solennità Assunzione della Beata Vergine Maria
“L'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo» (Costituzione apostolica che sancisce il Dogma della Assunzione di Maria). Tradotto: Maria, per il fatto che è stata preservata dal peccato originale in previsione di diventate Madre di Gesù Cristo, Figlio di Dio, è l’unica ad essere già in Paradiso con l’anima e il corpo. I santi, infatti, sono sì nella gloria del cielo, ma solo con l’anima, per adesso. Applicazione lapidaria: pensiamo oggi all’importanza del nostro corpo, a come lo trattiamo, a cosa facciamo con esso, perché è importantissimo, non è semplicemente una carcassa che poi lasciamo al momento della morte.Gioiosa festa a tutti.




  Sei soddisfatto di te stesso?
“Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca»”. Versetto delicatissimo, ma non per questo da evitare. Non tanto una questione morale, o di scelta vocazionale. Piuttosto, dietro c’è una velata polemica con una certa tradizione giudaica che imponeva ai Maestri di sposarsi, quindi Gesù non avrebbe potuto esserlo. Lui vuol mostrare come si può essere in una condizione, eunuchi (nel senso generale di “gestire” parte del nostro corpo), in tante maniere e per diversi finalità: naturale, imposta, decisionale. La questione allora, non è come sei, bensì, perché sei così. Bisogna rispondere, altrimenti sei a rischio frustrazione.




  Per-dono = regalo personale
“In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette”. Perdonare è veramente uno dei gesti più difficili che l’uomo, sia maschio che femmina, possa compiere. Sembra di andare contro natura, poiché sappiamo bene che se è maltrattata anche essa si ribella. E poi, il grande freno viene quando tu magari sei disposto a perdonare, ma l’altro, il perdonato come la prende? Il rischio è che ti derida, che ne approfitti e si prenda gioco di te. Quanti altri ostacoli interiori ed esteriori. Proviamo a farci un regalo, un per-dono, lasciando perdere per rimanere più sereni e non occupare tempo ed energie per altro ed altri.




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