Assaggi di Vangelo
I miei articoli



  Maria (e Giuseppe)
“Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto”. Il giorno della natività di Maria, sembra che tutta l’attenzione del Vangelo sia orientata su S. Giuseppe. E così, deve essere. Infatti l’autentica santità, la grandezza della Madonna gode nel mettere al centro non se stessa, bensì gli altri. Inoltre, riconosce come coloro che ti stanno vicino e ti amano, come Giuseppe, silenziosamente contribuiscono a regalarti quella luce necessaria per farti diventare santo/a.




  Reazione che causano…
“Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù”. Ammettiamolo: chi almeno una volta non ha pensato che gli succedesse qualcosa a qualcuno che in quel momento mi creava problemi? Non intendo di procurare, ma che casualmente gli venisse la febbre, che perdesse il treno…pur di non incontrare quella determinata persona. Il Vangelo ci dice che la causa è “l’essere fuori si sé a motivo della collera”, che tradotto significa che se non ci fosse la rabbia non si penserebbero certe cose. Vero, però questo non giustifica nulla. Perciò è sulla radice che bisogna lavorare: la collera.




  Mezzo o Fine?
“Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?»… E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato»”. Non sempre il confondere i mezzi con il fine è intenzionale. A volte, veramente, in tutto buona fede si pensa di agire per raggiungere un fine nobile, utile a se stessi e agli altri, invece poi ci si accorge che era solamente un mezzo al quale si è data troppa importanza. Per questo bisogna sempre essere pronti a discernere tra ciò che è unicamente un mezzo e ciò che è il fine, senza mai dare nulla per scontato, in particolare nelle scelte morali.




  Velenosi confronti
“In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!»”. Ci risiamo! Ritornano i nocivi confronti, sempre in peggio. Non solamente tra me e gli altri, ma pure tra altri ed altri. Quando ci si comporta così, solitamente, è perché non condividiamo nessuna delle posizioni e, soprattutto, non intendiamo esporci prendendo posizione. Evitare i confronti e concentrarsi sul positivo, sul bello che c’è nelle persone che incontriamo sarebbe molto più salutare per tutti, oltre a darci coraggio per scelte responsabili.




  È nei momenti più bui che si incontra Dio
“Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare”. Se si vuole veramente sperimentare l’efficacia della Parola di Dio, la vicinanza del Signore si deve avere la forza di credere in Lui, non quando va tutto bene, quando si sente già la sua presenza, ma quando si giunge all’estremo, quando ci assalgano i dubbi sulla Sua reale azione nei nostri confronti. È in questi momenti che si conosce e incontra Dio.




  Attenzioni e Servizio
“In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva”. Non c’è nessun dialogo, neppure una parola, bensì solo fatti concreti. La donna riceve attenzioni da Gesù che si china su di lei, viene guarita e, dice il Vangelo, “subito” scatta in piedi a servire il Signore. Quante attenzioni, quante guarigioni, quante grazie abbiamo ricevuto da Dio, se fossimo riconoscenti non ci basterebbe l’intera vita per ringraziarlo servendolo. Almeno cominciamo un po’.




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