Assaggi di Vangelo
I miei articoli



  C’è fame e fame
“Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane. Gesù gli rispose: Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo”. Vi sono numerosi tipologia di fame, non solo quella del cibo. Proviamo pensare quale è la fame che più ci assilla, come la soddisfiamo e perché. Un’accurata verifica potrebbe rivelare che tanti tipi di fame sono fasulle, magari indotte e perciò non strettamente necessarie, scoprendo invece altra fame che sazia maggiormente i nostri bisogni più profondi rendendoci più felici.




  Parlare con Dio nella preghiera
Parlare con Dio ella preghiera “Signore, tendi l’orecchio, rispondimi, perché io sono povero e misero. Custodiscimi perché sono fedele; tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida. Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi t’invoca. Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce delle mie suppliche”. La preghiera è un dialogo con Dio, un parlare a tu per Tu aprendosi e confidandosi totalmente per ringraziare, trovare conforto e aiuto. Ricordiamolo bene: conversare con Dio non con l’uomo, perciò con modalità e tempi diversi.




  Recuperare gesti significativi
“Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Cercate il bene e non il male, se volete vivere, e il Signore sarà con voi”. Primo venerdì di quaresima, tempo di introspezione per verificare se cammino per la via giusta, se seguo il bene che desidero compiere, ma tante volte non riesco. Ecco perché dovrei impegnarmi a realizzare qualche buon proposito per migliorare anzitutto me stesso. Non pensiamo a grandi cose, bastano poche e forse qualcosa che mi sembra inutile, insignificante, come quello di rispettare il “magro”, astenendomi oggi dalle carni. È con piccoli gesti si cresce.




  Madonna di Lourdes e giornata del malato
“La malattia, soprattutto quella grave, mette sempre in crisi l’esistenza umana e porta con sé interrogativi che scavano in profondità. Il primo momento può essere a volte di ribellione: perché è capitato proprio a me? Ci si potrebbe sentire disperati, pensare che tutto è perduto, che ormai niente ha più senso... In queste situazioni, la fede in Dio è, da una parte, messa alla prova, ma nello stesso tempo rivela tutta la sua potenzialità positiva. Non perché la fede faccia sparire la malattia, il dolore, o le domande che ne derivano; ma perché offre una chiave con cui possiamo scoprire il senso più profondo di ciò che stiamo vivendo; una chiave che ci aiuta a vedere come la malattia può essere la via per arrivare ad una più stretta vicinanza con Gesù, che cammina al nostro fianco, caricato della Croce. E questa chiave ce la consegna la Madre, Maria, esperta di questa via” (Francesco).




  Senza preoccuparsi di mostrarsi degli altri
“Quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente…Quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente…Quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano”. Che stupenda occasione iniziare un periodo di quaranta giorni per cercare di compiere qualcosa, senza la preoccupazione di farsi vedere degli altri. Così potrò gustare di più quello che faccio.




  Coerenza prima di tutto per se stessi
“Ed egli rispose loro: Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Di coerenza tra il dire e il fare si è sempre parlato, sotto svariate angolature e con risvolti differenti. Quando riguarda il rapporto con Dio assume una valenza molto particolare, giacché Lui non si può ingannare. In ogni caso la mancanza di coerenza prima che riguardare gli altri, riguarda noi stessi: la pace con se stessi, ovviamente per chi ha una coscienza.




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