Assaggi di Vangelo
I miei articoli



  Positivo o Negativo?
“Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare»”. È così: quando vedo una persona che sta facendo qualcosa non rimango mai, almeno mentalmente, indifferente. O mi stimola a compiere anch’io quella tal attività, o al contrario mi conferma che io non farò mai quello che ho appena visto. Ai discepoli Gesù, vedendolo in profonda preghiera, ha suscitato il desiderio di voler imparare a pregare. Il nostro comportamento cosa suscita agli altri? Ricordiamoci, che anche il nostro più piccolo gesto incide positivamente o negativamente.




  24 ore
“Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno”. Molti, e a volte anche noi, ci lamentiamo perché non abbiamo tempo di fare tutto quanto desidereremmo. Scherzosamente auspichiamo che le giornate siano di almeno 25 ore per poter compiere giusto in quell’oretta in più le attività con calma. Occhio, è pericoloso! Forse la soluzione è un’altra, anche perché quella auspicata è impossibile materialmente: togliere quanto di superfluo facciamo, magari perché condizionati dalla società.




  Finti sordi diventano davvero
“Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?»”. Il detto ‘non c’è peggior sordo di colui che non vuole sentire’, è ancora attuale ed esprime una cruda verità. L’interlocutore di Gesù conosce bene quello che dovrebbe fare per avere la pienezza della vita, e proprio per questo vuole giustificarsi facendo il ‘finto tonto’ nel chiedere chi fosse il suo prossimo. Ricordiamo che questo atteggiamento, prima di nuocere agli altri è letale a noi stessi, ci rende amorfi.




  Ogni periodo ha il suo pro e contro
“Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono”. Il presente, l’oggi, quello che vivo io, è il modo più diretto per incontrare Dio e le persone. Era meglio ieri, prima sì che si stava bene, a loro è andata bene. Come serve di copertura e di giustificazione il famoso detto “si stava meglio quando andava peggio”! Far finta di non ricordare che anche in passato le difficoltà e i problemi esistevano, non aiuta a risolve quelli di oggi, anzi li peggiora.




  Dimmi cosa pensi e ti dirò…
“In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?»”. Più volte vengono rivolte a Gesù questo tipo di domande per sapere chi conta di maggiormente, non soltanto nelle realtà meramente terrene, ma addirittura nel regno dei cieli. Ovviamente il Signore neppure risponde, lo fa con il gesto di prendere un bambino, perché certe domande, come certi argomenti non dovrebbero neppure frullare nella nostra testa. Se ci sono qualcosa non va, perciò anche i pensieri vanno vagliati, sempre.




  La giusta ricompensa
“Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa”. Gesù inviando i suoi discepoli in missioni riconosce che, nell’annunciare la Parola di Dio, avranno bisogno anche delle cose più elementari come il mangiare ed il bere. Ma li mette anche in allarme sul fatto di nutrirsi di ciò che generosamente gli viene offerto, senza pretendere altro. A volte nella nostra disponibilità verso il prossimo, magari nel volontariato, ci lamentiamo di non ricevere quanto speravamo. Se si insidia questo sentimento estirpiamolo, perché altrimenti stiamo facendo qualcosa per noi, non per gli altri.




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