Assaggi di Vangelo
I miei articoli



  In-segnare
“In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità”. Non si dice che cosa Gesù insegnasse, non è detto quale fosse il contenuto del suo insegnamento, eppure chi lo ascolta rimaneva stupito tanto da affermare che aveva “autorità”. Siccome nel nostro piccolo, anche inconsapevolmente, siamo un po’ tutti insegnanti, cerchiamo dall’etimologia del verbo, di imprimere segni negli altri, stimoleremo altri ad elaborarli e non imporremo cose nostre.




  Perseveranza e costanza
“Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato»”. Sebbene il riferimento sia a Gesù, a mo’ di verifica per noi che seguiamo quotidianamente la Parola di Dio, è bene chiederci se questo “oggi” lo sentiamo anche nostro. Ci stiamo accorgendo che piano piano la discrepanza tra il Vangelo e la nostra vita si è ridotta? Crediamo che la validità del messaggio evangelico sia ancora attuale e abbia da dire ancora qualcosa anche a noi? Ci sentiamo contemporanei di Gesù? È un percorso ancora lungo e faticoso, tuttavia se riesco almeno a leggere ogni giorno la riflessione significa sicuramente che il Signore mi ha già conquistato e ulteriori frutti, più sostanziosi, non mancheranno.




  Gesù-Uomini-Animali
Prima don Mazzi: “Non spendete soldi per salvare cani e gatti, ma destinate denaro alle nostre strutture”. Adesso: “Entrano in chiesa ad Alassio con il cane, coppia cacciata dal parroco”. E provare a dire qualcosa sul tema? A breve, su questa ‘rete’, sostanziosi chiarimenti. Tenetevi pronti a collaborare. Grazie, don Pierluigi. http://www.lastampa.it/2015/08/29/societa/lazampa/cane-cani/entrano-in-chiesa-ad-alassio-con-il-cane-coppia-cacciata-dal-parroco-41Ij2c5qqlOpTgeuocjRtK/pagina.html




  Falsa tolleranza
“In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello»”. Oggi c’è un distorto concetto di tolleranza, grazie al quale non è più permesso dire e fare nulla, poiché offenderebbe la sensibilità altrui. Discorso complesso e lungo, ma non da portarmi a cancellare la mia identità, a manifestare quello in cui credo, e non solo religiosamente. Il Battista ci ha rimesso la testa, ma non ha rinunciato a compiere e a denunciare quello che non andava. Sì, perché, sicuramente riconoscendosi il primo peccatore, ma non si possono sempre e dovunque chiedere gli occhi.




  Basta poco per fare la differenza
“«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi”. Per il Vangelo la differenza tra una persona stolta ed una saggia, non è questione di studio, di posizione sociale, di famiglia, di bravura di qualsiasi genere, bensì semplicemente nel prendere dell’olio il piccoli vasi, come precauzione. Prendendo decisioni pensiamo non solo all’immediato, ma anche al dopo, diventeremo saggi.




  Prepararsi all’incontro gioioso
“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà”. Solitamente questa frase la si collega al momento della morte, ad una forte e chiara esortazione ad essere pronti in ogni momento quando il Signore della vita chiamerà ciascuno di noi. Se questa accezione è vera, attenzione però a non colorarla troppo di nero, giacché l’incontro con Dio al termine della vita non deve essere identificato con quello di un giudice severo e punitivo. Per questo il vegliare serve per preparare un incontro gioioso con un grande Amico, con il Padre misericordioso.




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